Figlio

Dimmi delle nuvole assorte
sulla mia cornea stanca,
che si volta alla ricerca
della tua…
mio unico sguardo.
Vicino a te dimora il tempo,
consumandomi ancora il fianco
di quando tuo facesti il mondo.
Ed il silenzio che riproduce
quel linguaggio,
si fa paura fino al momento
dello spoglio.
Poi il Sole trema,
ed io non posso nulla,
a parte amarti tutta la vita…
figlio.
Immagine correlataDal libro “Impronte digitali

L’attesa sacra

C’è il Sole in queste ore
che precedono la vigilia;
ore bianche che oscurano
i lamenti e la malinconia
della terra.
L’attesa della tua nascita
è quasi una pretesa
su quei volti dolorosi
che pregano per chi trema.
C’è una pace diffusa,
annebbiata da una pallida
dolcezza che discende
nell’aria,
occultandone i fantasmi
che aspettano ignudi
con un’ironia da crepuscolo.
La gente si scambia doni
ed auguri,
con mani deserte e labbra purpuree,
mentre la voce divina s’ancora
in tutte le mura.

Ovunque, la vita, s’adagia
su un nido di paglia…
per chi ti compiange, chi t’attende
in fondo alla valle,
chi, con orrore,
invoca il tuo nome e ne sparge
sangue.

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24/12/2109

Tutù

Nella grazia dei gelsomini
di bosco,
si schiudono a punta,
illuminate dalla veglia della luna.
All’ombra dell’arco umano,
s’incontrano mani posate
sul cielo,
che volano appese a quel vento
che langue di vita,
ma danza d’oro.
La gioia rinasce all’azzurro,
lontana dagli echi teatrali,
dove il pubblico è un sogno
di luce,
e un ricordo in tutù improvvisato.
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Dal libro “Portali

La beffa

Non scendeva, la lacrima;
nella sua logica,
una sorta di beffa
doveva colmare.
E se il petto stringeva,
e la gola propagava,
ella nulla sapeva,
e nell’aprirsi, non piangeva.
Nel tempo, le trame oscure
dell’inganno,
tra i suoi pensieri fecero
breccia,
e le pupille, distese agli occhi,
piansero rabbia,
fino a bagnarle l’intera faccia.
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Dal libro “Impronte digitali