Quando m’abbandoni

Scotta, l’asfalto;
sorpreso dalla pioggia,
riscalda cuscinetti d’una zampa
e l’altra.
Ed il cielo si fa in quattro:
un grande avversario
che osserva nove vite
e fa le fusa come un gatto.

La bocca è di fuoco,
lo stomaco abbaia…
mi chiedo:
dove sono? Dove ho sbagliato?

La terra si espande,
l’istinto s’inebria d’emozioni,
e la paura dimentica i giorni
per divenire l’ombra di pedoni
ormai distanti.

E resto, m’insinuo, scappo,
fingo…
rafforzo l’agguato in questo
tempo che ricopre il mio ruolo
felino.

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Dal libro “Portali