La tua premura è sorgente
quando il sonno attende l’alba;
ascolti piano il mio silenzio,
stretta al cuore,
e le parole restano solo
sulle labbra.
E siamo respiro sottratto
al sogno,
tenerezza degli occhi
dove già s’adagia un ricordo.
Di noi nulla sanno le lacrime,
le paure della notte
o le voci dell’angoscia…
il buio è al solito posto,
illuminato dalle tue carezze
che risarciscono il giorno.
Tutto basta,
persino il ripercorrere le stanze…
mentre fuori rischiara il pulsare
della vita, tu sei qui,
dove siamo sempre state.
Archivio mensile:Agosto 2023
I fiori di pruno (poesia di Marco Niente)
Domani qualcuno guarderà oltre l’orizzonte,
L’impulso galvanico propulsivo ed incessante,
Di chi divora la vita tra le mie dita,
La tua fiducia irrimediabilmente tradita.
Ho assaporato sconforto e disperazione,
La totale mancanza d’accettazione,
Di una speranza morente lasciata in un dirupo,
L’Amor spezzato figlio del mio viver sì cupo.
Ma tra i preludi primaverili dell’indicibile,
Ho ritrovato un cuore incommensurabile,
Il tuo attendermi oltre queste notti gelide ed aride,
L’impavido biancore dei fiori di pruno riflessi nell’iride.
Spendimi (poesia di Amicodipenna)
Spendimi
per un parcheggio
tra le nuvole,
un orologio
che fa il caffè,
una cavigliera
di piccoli baci
e una vela
sulla spiaggia
Spendimi
per un disegno
di rimmel,
la carezza
delle ciglia della notte,
un gregge di stelle
sul mare
e un biglietto
di solo ritorno
qui, per sempre
Arido Agosto (poesia di Figaro)
Arido agosto,
che spacca la terra
in solchi profondi:
ferite di un cuore
ormai nudo e riarso.
Aridi gli occhi,
di sabbia le vene,
nel vento bollente
che soffia furente
anche dentro di me.
Arido agosto,
mare piatto e lucente
specchio di un’anima
che non sente più niente,
perché non sente più te.
Per Stella 7
Buongiorno miei cari lettori.
Questo mio scritto non ha nulla a che vedere con il mio operato, ma è necessario, visto che una persona si è ossessionata di me a tal punto da mettere in dubbio la mia identità.
Voglio dire a questo soggetto di stare calmo, ché non sono dell’altra sponda. Lo dico perché ho notato che la sua ossessione nei miei riguardi ha raggiunto dei limiti invalicabili e patologici, tanto che temerei per la mia incolumità, se l’avessi vicino.
Questa persona afferma che io sia Serena Altieri, una mia cara amica. Se così fosse… perché dovrei dare conto a lei? Se voglio fare la parte di una trentasettenne per fare le mie cose, lei cosa ci rimette?
Se volessi fare anche la parte di un uomo? A lei interesserebbe qualcosa? A quanto pare sì, visto che ogni cosa che faccio lo passa al setaccio e lo rigira come preferisce, a mio presunto svantaggio.
Consiglierei a questa persona di coltivare l’orticello che si ritrova dietro casa, o di fare qualcosa di più costruttivo nella vita, come per esempio prendersi cura della figlia che ha svariati handicap. Non capisco come una madre possa dedicare il suo tempo a me, piuttosto che alla sua prole, lo trovo vergognoso e immorale.
Se le opere che ci sono in questo blog sono scritte veramente da Serena e non da me, non implica in qualche modo la sua vita… almeno, così dovrebbe essere.
Se ne faccia una ragione: se io sono Serena, è perché così ho deciso di fare, si rassegni.
La sua personalità, un giorno, rischierà di compromettere la sua vita… o già è successo.
Forse tutto è cominciato quando è stata bannata più volte da tutti i siti letterari che ha frequentato e dalla nota pagina Ladri di Emozioni. Questi eventi hanno compromesso irrimediabilmente la sua salute mentale.
Grazie per l’attenzione e scusate per questa parentesi spiacevole.