Corpo a corpo,
senza morirmi a sorsi.
Solo ad un passo,
ti vedo,
e sei già altro.
Non andare se l’addio
non ha stazione;
resta, con un mezzo
sospiro e un falso
amore.
Tra quel che vivi
e muori,
il livido scompare…
le tracce le ritrovi
sempre prima
di partire.
Dal libro “Tutta la vita”
Artist Larissa Morais
Non vedesti l’agguato;
a pochi passi dal Sole,
si schiuse l’inverno
col flusso del sangue.
L’agonia fu muta,
si dileguò nel palmo
della mia mano,
e la pace udì l’ultimo
cinguettio.
2/01/2020
Sono pioggia,
cado da una nuvola
in cemento;
l’intonaco è di legno,
brucio tra il vento
e non mi bagno.
Gocciolo candida,
appesa ad una ringhiera
di ferro…
il tempo si fa inverno,
la ruggine tramonto.
Ancora scendo,
sul fondo brillo…
mentre un ombrello
mi sostiene,
la nebbia mi rimanda
sull’asfalto.
Piango,
rabbrividisco tra l’argento,
ed il Sole, nel suo silenzio,
asciuga il cielo con un dolce
arcobaleno.
Tramontano le Pleiadi
spogliate dalla notte,
s’accostano ad un corpo
che arde nell’area sacra
della morte.
Nell’oltre,
pudiche ninfee
sgorgano candide
dalle sue vesti,
fino a bagnarle l’io
in una nuova luce di grazia.
Piccoli rami assopiti
genuflettono lapidi
vergini,
mentre i cipressi ne scoprono
l’occhio trattenuto dall’ombra,
sull’ingannevole guancia
della vita.
Dal libro “Luce Nera”
Dipinto di Arthur Rackham
Chissà se sorridi
ancora,
mentre la luce ti mostra il nero
di questa realtà
che ti rispecchia le lacrime
solo per farti brillare,
senza che nessuno ti veda
o ti venga a cercare.
Chissà se sorridi
all’abisso del tuo destino,
all’apertura che credi
futuro,
ma che in vero
è soltanto la fine.
11/06/2020
Regna la luna
dove spira l’anima,
ma tu,
tra l’incavo dell’azzurro,
dimori senza rimpianto,
ed i raggi del Sole
t’asciugano lo sguardo
e le bianche guance dell’infanzia,
mentre verdi corone,
come sindone vestono l’orgoglio.
Consolano, le piaghe,
ai piedi d’una tomba piccola,
che palpita ancora per ricompensarti
di tutte le lacrime versate.
Perché il tuo silenzio
è un manoscritto che pesa,
ed ombreggia sulla terra
lasciando fiati sospesi
e grida in decomposizione.
Giaci
nella tua breve litania,
ed il tuo dolce spettro,
ancora oggi,
in flebili versi accompagna
la vita in questa triste
storia che possiedi ancora
tra le dita.
Dal libro “Luce Nera“
Ed è un mattino
nel ricordo di ieri:
un passaggio che squarcia
il rumore di vecchie storie.
Ed è il domani di chi continua
a chiamare il solito nome,
nell’illusione di sapere aspettare.
Dipinto di Aram Nersisyan
Dal libro “Portali“
Chissà se Dio conosce
il pozzo nero,
dove quello che ha creato
è viscido, ma si sposa
egregiamente con l’umano.
Ed il cupo del mattino,
nella barba si rannicchia
come fosse uno straniero
trapassato.
Solo il gelo conosce
questi passi malandati,
quando rompe a sangue
i piedi, e bacia ginocchia
collassate.
Chissà se l’addio, con questa carne
gli è bastato;
e mentre cedo, non sento più le mani,
tra uno spasmo che mi ruba
anche il respiro.
Dal libro “Portali”
Dipinto di Angelo Graziano
Si coricano gli occhi,
guardando tutto nitidamente.
Il mistero delle cose
si svela…
ed amo allo stesso modo:
ciecamente.
Dal libro “Tutta la vita”
… c’è un piccolo spazio
sporco,
dove un traffico felino
s’adagia al vento.
Nelle attese,
tanti graffi conducono
ai rifugi,
e ad ogni miagolio,
si distinguono colori
che barattano con prede
o con un cenno di saluto.
E quando si fa sera,
tutto tace in un riverbero
lontano,
ed il luogo malandato
è un immobile teatro
che rivela il suo vissuto.
Dal libro “
Dal libro “