Il pozzo nero

Chissà se Dio conosce
il pozzo nero,
dove quello che ha creato
è viscido, ma si sposa
egregiamente con l’umano.
Ed il cupo del mattino,
nella barba si rannicchia
come fosse uno straniero
trapassato.
Solo il gelo conosce
questi passi malandati,
quando rompe a sangue
i piedi, e bacia ginocchia
collassate.

Chissà se l’addio, con questa carne
gli è bastato;
e mentre cedo, non sento più le mani,
tra uno spasmo che mi ruba
anche il respiro.
Immagine correlata
Dal libro “Portali
Dipinto di Angelo Graziano

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