Quello che non hai visto

Non ha valore il mio
dolore;
dinanzi a te, lo stesso
sangue si raggruma in un
solo essere e calpesta
il cuore.
Non so cos’è che guasta
l’anima:
forse le lacrime che non
vedi, o le tenebre che mi
devastano la carne.
Senza rimorsi,
reggi i cappi dell’Inferno,
e dei tuoi figli ne fai i
vermi.

Madre,
per te occulterei il mondo,
e di quest’ultimo ne lascerei
un angolo per appoggiarmi
al pianto.
Non t’ho mai detto delle
paure,
di questa vita che morde
senza ragione,
dell’innocenza del mio rancore,
di chi ha attizzato il fuoco
e me lo ha fatto respirare.

Ora che tutto mi è indifferente,
anche l’infanzia non ha più eco,
tutto è un contorno assente…
oltre ai ricordi non ho più
niente.

(A mia madre)

Dal libro “Senza Tempo” di Angela Albano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *