L’andare

Perché il tempo non cancella
l’andare,
in quel cerchio che scava
le pietre,
come fossero briciole
provviste di chiave.
Così,
quel viso scheggiato,
supera il mai dimenticato,
e ritorna sui passi,
lentamente…
nel ricordo che dimora
la vita fino alla polvere.
E quel senso di gloria,
come una culla ritrova
il suo sogno,
di fronte a quel seme
che non cessa d’esistere,
affinché tu lo raccolga.

(Al mio amore )

Dal libro “Impronte digitali

La morte d’un giglio

Guardò il cielo,
e si affidò al profumo
della terra,
sul calvario d’una foglia,
nella veglia d’uno stelo
giallo.
Ed implorò alle stelle
di sbocciare in ogni seme,
affinché la grazia
del suo fiore,
germogliasse oltre il tempo,
fino ai petali del Sole.
E in un soffio di silenzio
cadde su uno specchio azzurro,
con il fusto nell’immenso,
e la vita rinchiusa
nel suo bulbo.

Dal libro “Impronte digitali

L’indifferenza del due Novembre

Se ne infischia la gente
della tua morte,
ma poggia fiori sulla nicchia
perché è Novembre.
E non ricorda, non vuole sapere
della tua vita,
i loro occhi guardano il mondo
senza abbassare lo sguardo,
poiché sanno che col tempo
ne toccheranno il fondo.

Ed io son qui,
respiro ancora i giorni,
col pensiero di te nell’urna
e non fra il vento.
Non prego in questo inferno,
ma spero che il tuo tempo
assai lontano, riemerga dall’oblio
tra le mie ciglia,
per dirmi d’un presente
riunito a quel passato che tanto
ci assomiglia.

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(A mio padre)
Dipinto di Brita Seifert
Dal libro “Impronte digitali