Effimero piacere sei tu, uomo,
che dall’odio hai estratto
perle d’astuzia,
dimorando nei miei incubi,
fino a domarmi e raggiungere
i tuoi intenti.
Sogno infernale, ora che t’amo,
malgrado la tua infamia,
contemplo la beltà che più m’aggrada.
Dagli abissi dei tuoi occhi
attingo alla speranza,
chiedendo al tempo una lacrima
che mi compianga.
Malinconica, eppure così passionale.
Se rapisce il cuore, non può essere infame.
Molto gradito il tuo commento. Ti ringrazio.