Quando le mamme odiano

Quando le mamme odiano
nessuno se ne accorge:
te ne stai lì a mangiare
un po’ di pasta,
la porzione dell’oggi…
e tutti perdono,
anche chi ti siede accanto;
le solitudini, quelle vere,
non si toccano.
E poi il pianto nel silenzio,
tremare all’improvviso
con le mani sul costato,
per abbracciarti un corpo
che non ha più capienza
nel presente.

La notte non ha mostri,
nasce di giorno
col fiato corto…
ti ferisce all’alba
col capo stanco dell’infanzia.
La paura sulla pelle
non ha segni, non chiede aiuto,
e chi dovrebbe amarti
non ha occhi…
si fa chiamare mamma.

(Sere)

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