E-sangue

L’ultimo sguardo,
e fosti un ricordo
che sanguinava ai miei occhi.

Cosa avrei dato
per una fetta di cielo,
per uno spazio rosato
di braccia,
all’altezza della tua forza;
per una bocca bagnata
di pioggia,
al crepuscolo
delle tue labbra.

Adesso
anche la notte sembra
una farsa:
un manto che copre
l’angoscia,
che scolora la vita
dalla mia faccia.

Larissa Morais - Evan Lurie GalleryDal libro “Ryan
Artist Larissa Morais

Perpetua

Non vidi la tua bellezza
morta,
ed io ancora ne veglio
la tenebra,
là, dove non v’è corpo.
Ed è forse macabra
questa nebbia ché m’attraversa
il petto;
le ossa migrano come schegge,
fino a perdersi tra le palpebre,
dove ancora ne vedo polvere
proromperne il dolore.
No…
non vidi la tua bellezza morta,
ma ovunque il mio cuore volga,
s’inonda d’attesa
verso un risorgere di grida:
un canto pallido che emerge
nella sera.
E la rugiada,
nel più nero dei silenzi,
s’acquieta;
mi circonda il capo,
come spettro che possiede
questa luce perpetua.

Oggi è la notte dei desideri..perché in fondo ognuno di noi ha ...
Dal libro “Luce Nera
Video

Il pallore della solitudine

Mi sfiora lentamente,
quest’alba:
carezza sepolcrale
dal sonno immortale.
Rischiara il giorno
dal buio,
e si lascia trasportare
all’orizzonte,
in quest’assenza che si stacca
e circola sulle case,
curandone le ferite.
Galleggia come un organismo
del mare,
inclinandosi un po’
per udire ancora le grida
della sera.
Sul davanzale,
la luce scivola piano,
quasi radiosa,
e m’illumina con il pallore
della solitudine.
Dipinto di Aram Nersisyan
27/02/2020

Figlio

Dimmi delle nuvole assorte
sulla mia cornea stanca,
che si volta alla ricerca
della tua…
mio unico sguardo.
Vicino a te dimora il tempo,
consumandomi ancora il fianco
di quando tuo facesti il mondo.
Ed il silenzio che riproduce
quel linguaggio,
si fa paura fino al momento
dello spoglio.
Poi il Sole trema,
ed io non posso nulla,
a parte amarti tutta la vita…
figlio.
Immagine correlataDal libro “Impronte digitali

Lunga distanza

C’è tanto spazio tra me e la gente,
una solitudine inquieta
che attende un congiungimento
che non può avvenire.
Un incontro muto
che l’occhio dilegua
nel vuoto;
ed ogni parola vana,
un’espressione in rovina.

C’è troppo spazio tra me e la gente,
un’inafferrabile bestia
tra le fessure delle mie dita:
il prezzo che pago in questa
vita.

Immagine di Nicola De Luca.
Dal libro “Ryan