L’abbraccio della notte

È solo un’amante.
T’abbraccia, ti lascia all’alba,
nelle sue vene non scorre sangue.
Non è compagno il suo mantello,
ornato di stelle sparse,
fa solo più nere le sue tracce.
Sorriso misto, ti porge il torbido,
e nel buio scioglie il gelo
della sua notte sola,
lugubre…
priva d’orgoglio.

Questo testo è protetto contro il plagio. Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito e/o pubblicazione. Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge

Scrive il tempo

Il tempo scrive i suoi declini,
ne misura i colori
sulle foglie ingiallite,
nelle frasi non dette,
sui sorrisi intristiti.
Pallida l’ombra
nei silenzi consolatori,
dove l’incognito mostra
un’irrefrenabile speranza
che, confusa,
pianta le sue radici
nell’attesa di una nuova resurrezione…
mentre mani sapienti
ne riscrivono la storia,
dall’inizio dei secoli,
fino ai giardini di Babilonia.

 

 

Altare

È stato solo un istante, ed ho capito che non mi amavi. Eri lì, attonito, privo di luce, come chiuso in una nicchia.
Io sorridevo… quasi. Volevo sdrammatizzare un evento non ancora accaduto – credo di aver sfiorato il ridicolo -.

Nutrirsi di noi, nelle notti insonni. Risvegliarsi al mattino, poggiando le teste l’una all’altro… sorridere, respirare a stento, parlare solo dell’ultima frase… e ancora ridere, piangere.

È stato solo un momento. Non l’ho visto come un inganno, l’ho vissuto come la vigilia di una sentenza. Non mi sono sentita illusa, ma come un rimpianto corrotto, un travestimento riuscito male.

Non è una tua colpa, la mia agonia: anche le spose muoiono. Siamo rinchiusi nello stesso dolore, e tu sei solo un passo più indietro.

Forse mi hai amato davvero, eppure non ti conosco… ti riconosco. Se non mi hai mai amata, invece, io sono solo un’offerta di me. Tu non sei più quello che sei stato, ma solo un rifiuto onesto.

Tuttavia, quest’angoscia che provo mi fa osare. Anche se l’anima vuole tacere, devo dirti quello che provo… adesso.
Il sentirmi preda mi ha resa invisibile, fugace da me, funebre nell’io.
Avverto una pace che m’invade la mente; sento in me nascere una nuova creatura. Provo una strana sensazione, come se nulla potesse spaventarmi, a parte questa nuova me che non conosco… e devo dire che mi piace. Sarà la voglia di morire ridendo, di capire che questo è il mio giorno, il mio tempo.
In quest’istante ti dico che t’amo, t’ho sempre amato… vado solo daccapo. Voglio ricalcare le mie orme, affrontare le origini senza tedio.

La luce dell’esterno m’abbaglia come fossi un’anima intenta a varcare l’eterno; non esiste altro, se non l’invisibile fune che m’attira lontano dal Sacro, da te, da tutto ciò che sento defunto.
Nessun’altra domanda chiede risposta; l’assenza mi spoglia da un vuoto che riempio col bianco che indosso, e le infinite pagliuzze attaccate alla veste, restano pianto mai sceso dagli occhi.

Le promesse cedono, son minuzie poco sane, proprio come quest’altare.

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Hypnos

Cieca la stanza,
le pupille adombro
e m’insinuo nel sonno.
Serpe colei che amo…
le sue notti sono i miei giorni.
Dipinto è il mondo parallelo,
che latita di amori infausti
e codardi pensieri…
che alla sua soglia geme
la vergine in cui credo.
S’apre la mente
chiudendo il mio cuore.
Se schiava ti è la vita diurna,
nel mondo che brami
io ti calpesto,
ti lascio ai sassi…
ed al tuo mondo putrido
chiudo ogni mio gesto.
*
La vidi l’ultima volta
attraverso me,
e la sua coscienza.

 

Solitudine

Sei come un tramonto dipinto nel limbo,
dove t’inventi una voce che chiama:
una parola che schiaccia l’assenza
di ciò che più t’ama.
Come una statua, immobile e viva,
doni sopite emozioni alla mente,
infiltri quei tarli basati sul niente,
fondando teoremi ignoti e credenti.
Sei un nodo da sciogliere
amica mia cara,
come una spugna, assorbi quel nulla.
Le tue sono ombre posate in memoria,
dal gusto dolciastro spalmato sul cuore.
L’amaro lo struggi, lo inietti alla gola…
in un dettato formato parola.

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Dipinto di Laurie Cooper

Piccoli passi

Continui a vivere,
fiore senza gambo.
Non t’arresti al confine
dove occhi di donna
t’incontrano.
Seguendo il tuo respiro,
inciampi un’ultima volta…
e tracci il nuovo inizio
in passi privi d’ombra.
La tua pelle vagabonda
bacia nuovi ricordi,
sconfinando nell’abbraccio
accogliente di un tramonto.
Nei pensieri
rinasce il giorno,
invadendo i sogni
con briciole di follia.

 

Penso

Pensami in ogni tuo pensiero,
pensante, ti penserò pensare…
e così, penserò che mi pensasti.
Nel pensare, pensavo che
pensandoci, penseremo
che altri penseranno,
e se penso che il pensiero
unisce il mondo…
penserò, pensando che pensai.

 

.

Condannati

Espiare il male facendo ammenda uccide il lupo… tuttavia, se l’agnello è debole, è destinato al tormento.
A volte bisogna scegliere: avere la colpa, o vivere da vigliacchi nella debolezza dell’innocenza.
L’enigma è sempre nella tortura; assalita dai perché, mostra la tua vera natura. È un ospite che ti vive dentro, fuoriesce solo se chiamato dalla coscienza, prende vita, e ti fa capire cos’è la morte interna.
Ogni parola è sempre provvisoria, ogni silenzio una scusa.

La domanda avrà sempre una risposta e, quest’ultima, ti porterà ad un bivio colmo di dubbi. Qualsiasi cosa deciderai , sarai comunque destinato ad una condanna.

 

 

Se…

Se solo tornasse
spegnerei il suo sorriso.
Suadente nel buio
quell’ardente carezza
diverrebbe graffiante,
e in quell’ora d’amore
l’odio e la carne
urlerebbero fame di sangue.
*
Se solo tornasse
romperei quel silenzio.
Tra i sospiri e l’ardore
muterei il suo dolore,
e con fare brutale,
distesa al suo fianco
spezzerei il suo respiro
in riposo di morte.
*
Se solo tornasse
mangerei la vendetta.
Seguirei la mia strada
evitando i suoi occhi,
e se il cuore gridasse
ascolterei la ragione,
ritrovandomi sola
tra il fato e la sorte.

 

Tea

Adorni ogni giardino,
t’inchini al vento
mostrando l’occhio al sole.
Il tuo linguaggio
lo ascoltano i colori…
e nel meriggio risplende
il tuo bel fiore.
Selva di spine,
recisa, ancor fragrante,
la tua bellezza
sorride all’orizzonte.
Tu sei regina, la tea dell’amore,
e il tuo profumo
si serra in ogni cuore.

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