Te lo rivelo in sogno

Sai perché non mi rifletto nello specchio? Per ferire Dio nella sua vanità. Se mi ha creato a sua immagine e somiglianza, è solo per mostrarmi la sua bellezza attraverso me.

   Lui ed io… due facce della stessa medaglia. Il bene e il male visto in un unico volto, scritto da un’unica mano.

Lo odio con tutto me stesso; l’ho sempre dimostrato al mondo, senza ipocrisia. È stato lui a crearmi con questo sentimento nel cuore, e questa la dice lunga sulla sua indole: è stato tutto premeditato, e se leggi la Bibbia ti accorgerai di quanto Egli sia immaturo e pervertito. Nel tempo, poi, per non destare domande nell’uomo, ha lasciato che i discepoli di suo figlio tramandassero la sua storia. Troppo comodo nascondersi e farsi spalleggiare dagli altri per continuare la sua grande beffa.

Hai notato le iniziali che abbiamo in comune? Dio-Diavolo. Salvatore-Satana. Il significato è chiaro.

Vuoi che ti parli del dolore? Credi davvero che ci sia sempre io dietro ogni sofferenza?
Chi preghi affinché si allieti? Non c’è bisogno che tu mi risponda, conosco la risposta. Non hai la benché minima idea di ciò che Dio è capace di fare, e come si rafforza quando la gente lo prega. Non solo aumenta la sua autostima, ma si compiace della sua superbia. Provoca dolore, per poi esaudire la preghiera del credente. Naturalmente sparge la voce tra i fedeli… ed ecco il miracolo, la grazia ricevuta. Ma non è finita qui! Il Buontempone ha creato un vero e proprio mercato spirituale: quante grazie occorrono per una beatificazione? Quante ancora per un nuovo Santo? Eh-he, il grande business di Dio, moltiplicato dalla Chiesa, triplicato dal Vaticano.

Io entro nelle persone per donare loro il dubbio, mi basta questo per soddisfarmi. La verità la conosciamo io e Dio, e le persone non sono state create per accettarla appieno. Volontà dell’Onnipotente: hanno troppa paura della solitudine, forse più della morte. È il dubbio che li rende schiavi della scelta, ed è sempre attraverso l’incertezza che “l’Onnipotente” li tiene legati a sé, usando la scusa della fede. A dispetto di se stesso però, questo suo modo di fare li avvicina anche a me.
In questi giorni ho ascoltato le tue lamentele, ti sei chiesta perché dovresti fare il segno della croce se questa la porti addosso ogni giorno, come un vestito invisibile. Beh, l’ha accollata al figlio innocente, figuriamoci se risparmiava te che sei una dei tanti.
La “crocifissione”… un padre che lascia morire la propria carne in un modo disumano, portando avanti la storiella che il figlio ce l’avrebbe fatta a portare il peso di tutti i peccati degli uomini, ignorando il fatto che Lui stesso ne era pieno. La teatralità di questa morte ha toccato così profondamente l’umanità, da ricordarla col rituale di segnarsi, prima di proferir parola con Lui.
È un grande, la sua cattiveria non ha limiti… mi sono sempre chiesto se, durante la Passione,  Egli osservasse la scena con masochismo, o con pietà.
Sacrificare il figlio, per poi assimilarlo in un’unica fusione: Padre, figlio e Spirito Santo… geniale!
Tu mi sei sempre piaciuta; sei intelligente, ti poni tante domande. Ti chiederai allora il motivo per cui ti sto dicendo tutto questo in un sogno, e perché lo faccio attraverso tuo padre. Beh, il sogno è sempre stato portatore di consigli, di riflessioni, di opinioni… e comunque, faccia a faccia non mi avresti ascoltato.

   Al risveglio ti ricorderai di me, di quello che ti ho detto, e soprattutto che anche il tuo vecchio è fatto a Sua immagine e somiglianza.

Avrei tanto altro da dirti; tuttavia, quando incarno il dubbio nelle persone come te, alla fine mi aspetto sempre la certezza.

La festa

Quante persone ci sono in questa stanza, danzano felici, senza musica. Ridono, eppure sento il loro dolore… ridono e scherzano ma quante lacrime vedo, bagnano persino le mie dita.
La torta non è male, dà fastidio solo il retrogusto salato… mi chiedo perché la offrono in scatolette metalliche, potevano fare di meglio!
Quei tipi fuori al balcone sono strani, non capisco… non è una festa in maschera, che stupidi, e la padrona di casa non dice nulla, mah…
Quei costumi che indossano li trovo fuori luogo, rappresentano dei mostri, sono davvero brutti. Che cosa avranno poi da urlare!? E quel liquido che fuoriesce dalla loro bocca si vede che non è sangue, sarà pomodoro, che schifo!
Come prevedevo, nessuno mi dà confidenza, non ci volevo neppure venire. Meno male che non mi annoio… ce n’è di gente strana da vedere.
Che belle luci però, sono intermittenti come quelle degli alberi natalizi. Posso usarle come voglio: spente, accese, spente, accese, veloci, lente…  non si accorgono nemmeno che sono io a farle luccicare così.
Ahia, mi fa male il sedere su questa sedia, ma è meglio se me ne sto seduta, in fondo, in quest’angolo mi sento a mio agio, come se fossi nella mia cameretta.
Oddio, sta entrando, è lui! Il mio principe bianco. Quant’è bello, lo adoro, chissà se gli piacerà il mio vestito e cosa mi dirà dell’acconciatura. Di sicuro mi offrirà da bere, lo ha sempre fatto, anche se quello che mi offre non mi è mai piaciuto, che strani gusti si ritrova, ma non glielo dirò mai.
Si avvicina! Il cuore mi batte all’impazzata… ha già il bicchiere in mano, ma che gentile! Però non mi ha detto nulla del vestito, quant’è discreto, è un amore.
Si è fatto tardi, mi avevano detto che alla fine della festa tutti gli invitati avrebbero fatto la foto con la festeggiata. Ah, ecco che si radunano.
E quelli? Chi sono? Altro che mostri, non hanno le labbra, come la faranno la foto senza sorridere?
Nessuno ha detto niente, è giusto così, non si deve ridere dei difetti altrui, non sta bene!
Hanno chiamato me! Mi tremano le gambe, farò la foto con il mio principe bianco e con sua sorella, che poi è la festeggiata di stasera.
La faremo sdraiati mi hanno detto, col casco e con una grossa gomma da masticare in bocca, così rideranno tutti.

Che male, un dolore così non l’ho mai provato, meno male che indosso sempre il pannolone, mi è scappata un po’ di pipì. Se sapevo che scattare una foto facesse così male, col cavolo che l’avrei fatta!
In compenso però, il mio principe bianco mi ha abbracciata.
Dopotutto è stata una bella festa, chissà come sono venuta nella foto.