Dio è una grande metafora, una proiezione del suo poetismo.
Archivio mensile:Agosto 2014
Nei secoli, ancora
Dunque sei un Cristo di dolore,
che trema dinanzi ad anime gelate.
Le piccole-grandi guerre,
che lacerano madri mai fanciulle,
non ti rivelano, non suscitano un tuo sguardo.
Cosa cerchi? Cosa vuoi vedere ancora?
Anche gli angoli di questo mondo
sono incendiati,
niente ricorda più un incanto.
Prova adesso ad aprire il mare,
ci troverai solo contaminazione.
Torna indietro,
le lacrime sono sempre le stesse,
i simboli sono caduti…
il cielo è colmo di pietre.
Dico amore
Il giorno muore, ed io con lui.
Posso negare alla vita di esistere,
ma non posso negarle di amarti.
Per un tuo bacio
Per un tuo bacio
abbraccerei la tristezza,
sorriderei alla malinconia.
Per un tuo bacio,
dipingerei la nostalgia
con i colori del cielo.
Per ogni stella che si spegne, c’è un’anima che gela.
Senza rumore
Non vidi il proibito,
ma solo il sorriso.
Non ebbi consensi,
mi persi.
Le parole furono amore,
le gesta menzogne.
E in ogni dove fu limbo,
in ogni quando, l’oblio.
L’addio fu l’ultima maledizione,
un’arma perfetta
per una doppia esecuzione.
Di te e di me
restano ancora parole illuse,
ricordi di strada
senza rumore.
Fino alla fine
Non cercherò altro calore
se non potrò invadere il tuo.
A un passo da te,
un respiro, ed è già casa.
Il richiamo del sangue
non si è mai spento,
complici dello stesso silenzio,
accarezzo l’essenza, senza toccarla.
E non bastano le lacrime
di ciò che è stato,
il rimpianto è interrotto
dallo stesso dolore.
Vivrai ancora, ed io sarò con te,
fino a nutrirci della stessa morte.
A mia madre
Fino al rimpianto
Effimero piacere sei tu, uomo,
che dall’odio hai estratto
perle d’astuzia,
dimorando nei miei incubi,
fino a domarmi e raggiungere
i tuoi intenti.
Sogno infernale, ora che t’amo,
malgrado la tua infamia,
contemplo la beltà che più m’aggrada.
Dagli abissi dei tuoi occhi
attingo alla speranza,
chiedendo al tempo una lacrima
che mi compianga.
La morte apparente è il rimorso dell’aldilà.
Forse l’immenso
Là fuori non è il mio mondo;
troppo azzurro per uno sguardo
che vede solo ombre.
E fingo…
trovo un posto adatto a me:
un silenzio fatto di ricordi,
passioni, rumori…
dove io non sono che aria,
vento…
un grido nell’immenso.