Riprovare

Non le importava nulla del mondo, non le fregava niente di nessuno.

E poi il cielo…
Di un azzurro così intenso da poterlo toccare.
Le nuvole: meravigliose, leggere, quasi a voler figurare, a volerlo adornare d’immenso, nel profondo, dove dimorava e si dissolveva il sole.

I tramonti all’orizzonte…
Da togliere il fiato, da farle capire che c’era, che lei esisteva… farle capire che ad ogni tramonto c’era un’alba che si avvicinava. Che ogni lacrima al suo cospetto ne rifletteva il colore, ed era quello dei pensieri, ricordi, nostalgie.

Il mare…
Quell’acqua brillante che, con le sue onde spumose, intonava al vento una melodia di note. Ad ogni suo sbattere contro gli scogli era la solita mantra… un ritmo sospeso tra solitudine e pace.

Forse le importava del mondo, delle sue meraviglie.
Tra la luce del giorno e l’oscurità della notte ebbe mille pensieri.

La visione…
Di quando ritornava a casa dal lavoro, e il fruttivendolo, al volo le lanciava una mela. Rincasando, il portiere all’entrata aveva sempre una focaccia calda, senza mai dimenticarsi di porgerle la buonasera.
Forse del mondo le importava qualcuno, e a quel qualcuno importava di lei.
Non era tanto quel che aveva, ma era tutto per come lo vedeva, per le emozioni che provava quando ritornava sui suoi passi, sui luoghi che amava.

 


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