Colgo i fiori più belli,
quelli che piangono
e nessuno li nota.
Soffro in penombra,
lontano dai tanti
che più non distinguo.
Le pieghe del cielo
proseguono il volo…
sono presente e non
conseguo.
Sento il tuo amore
anche se non esiste.
Tutto è un forse senza
sapere.
Vivo di meno,
ma t’amo più della
fine.

A mio padre

Dal libro “Enigma”
​

Sei qui, lontano;
mi prendi e mi chiedi
cosa sia il destino.
Accarezzi la mia ombra,
ed ogni lacrima è un sorriso.
Tu ed io,
nei silenzi velati,
negli sguardi accecati
dalle attese fugaci.
Noi,
nei sospiri inseguiti,
nei bisbigli che tremano
col timore di perderci.
Caotici e succubi
di un’unione proibita,
siamo un’unica sagoma…
una sola vita.

Dal libro “Anatomia dell’anima” di Angela Albano
​

Ti stringo le mani
nella cenere eterna.
Non ti cerco,
ad ogni istante sei vita,
come i fiori di terra.
Non fui voce di pace,
ma t’amai nello spirito
e nel trapasso reale…
quando fummo tutt’uno:
figlia e padre.

( A mio padre)

Dal libro “Tutta la vita” di Angela Albano

Quanto male t’ho fatto,
prendendo solo il bene
dal petto.
Le labbra hanno riso
del pianto,
prima di perdere la cosa
più bella del mondo.

Dimmi, amore,
se sono ancora il mostro
delle fiabe;
se alloggio ancora nelle
tue paure…
se questa pena è la giustizia
di qualche ragione.

Se fosse tempo di torture,
saresti schiavo del mio
cuore,
di questo tedio che opprime
l’interiore,
ché non si spegne se non
brucia nel dolore.

Dal libro “Tutta la vita” di Angela Albano

A te che sei la tigre
dei tuoi istinti;
che leggi il mio essere
con spirito felino;
che fiuti la morte
sfidandola a zampate,
e mentre dormi miagoli
alle tenebre.
A te, custode della vita,
che mai avrei pensato
d’amare.
Son io a far le fusa
per uno sguardo,
un tuo restare sulla soglia
dell’anima mia.

A Pallina

A tante rassomiglia,
ma lei è unica.
Ed è l’innocenza
fuori dall’uomo,
la differenza di ciò
che ho annullato.

Oltre la notte,
in quei mondi distanti,
nello stesso momento.

Quanto amore
in nessun rumore,
quante parole senza
parlare.

Non osi toccarla
il male,
poiché tra i miti
è il suo mistero…
tra le unghie il più
crudele.

Occhi di smeraldo,
con furia cieca,
dell’invisibile sei
la vita.
Dell’attesa ne fai
ricchezza…
e dell’istinto il tuo
trionfo.

Poesia tratta dal libro:La magia dell’infanzia.
Foto di Raffaele De Masi.

Mi spengo.
Il mondo mi passa accanto
e non lo vedo.
Oltre la morte
cerco il tuo sguardo.
L’illusione d’esistere
perfora il ricordo
su uno sfondo di stelle.
Frammenti di sogni
ricreano memoria.
Lo spirito danza
nel suo sentire.

E t’amo ancora.

Dipinto di Kathrin Longhurst.

Mostrami i tuoi pensieri,
quelli più solitari,
ispidi e oscuri.
Quello che non hai detto
e non ricordi ancora.
La confusione
dei giorni che non hai vissuto…
i baci che non mi hai dato,
i sogni ancora dormienti.
Non c’è parte di te che io non ami.
Per me,
sei un labirinto incompleto,
la nostalgia dell’ultima volta,
l’amore nell’attesa che esploda.

Tratta dal libro: “Anatomia dell’anima”

Giorni indossati
d’una dolce agonia,
carezzano il cuore
in una morsa d’apnea.
Tempeste invisibili
soffiano al Sole:
ascolto il tuo amore,
e il suono del mondo
è fuori dal tempo.

“Tutto ha un senso”

L’infinito rincorro,
mi sfiora.
L’addio s’allontana
in un’eclissi di vento.
In un accordo di anime
odo la quiete,
tramonto con te…
nell’eco del nostro silenzio.