Compagno invisibile

Sono dolore insistente.
Sulla pelle calda
e taciturna,
cieca è la mia febbre.
Sorreggo il peso,
leggero,
incateno le dita
e rado al suolo la mente.
Mi guardi,
pallore,
mentre trapassi quel fiato
corto, appannato.
Con l’anima in orbita
vegeti,
e dalle tue viscere
spengo ogni cellula ribelle.

L’agonia
lascia spazio alle ghirlande.

Immagine di Kiyo Murakami

 

Lenta-mente

In un verso, la notte,
nel giorno, la morte.
E gioire, perire,
in un volo di corvi
ali tagliate.
Risvegli stonati,
chiamarti al mattino
con un t’amo che tace.
Un sorriso felice
che scoppia in singhiozzo…
la fine imminente
di un gioire risorto.

Foto di Leslie Ann O’ Dell

Questo testo è protetto contro il plagio. Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito e/o pubblicazione. Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge

Dune

Se solo guardassi attraverso le dune,
vedresti un mondo di regole cadute.
La simmetria di ombre vagabonde,
brandelli di memoria nascenti,
che giacciono alla gogna
formando i ricordi più profondi.
Cerchi di piccoli fuochi
in lagune di pozzanghere,
figure geometriche
sulla cresta del mare,
in un secolo in cui
il tempo non compare.

Solo sogni

I miei pensieri
sono passi stanchi nella memoria,
senza alcun consenso
si radunano confusi,
li sento.
Alcuni feriscono
il presente,
altri gridano cose
che non capisco.
Altri ancora sono in ritardo,
e come fumo s’addensano
offuscandomi la vista.
Quelli che vorrei concretizzare
sono irraggiungibili,
impossibili da materializzare.
Forse, sono solo sogni,
si mescolano nella mente,
fuoriescono dagli occhi
disciogliendosi in lacrime
per farsi toccare,
per farmi capire che sono reali,
che posso ancora sperare.

Miope

Iride stanca
che osservi inerzie
e sterili sentimenti.
Ingenua e indiscreta
accarezzi le porte dei tuoi mali.
Il mistero ti culla
e nelle tenebre ti mordi le mani.
Ti confondi tra la gente,
tra quelle statue di marmo
prive d’anima.

Anima fragile
che da una luce sottile
incontri il sogno,
osservalo dal vivo
con occhi di cristallo.

Immagine correlata

Immagine di Isaiah Stephens

Versami da bere

Versami da bere, ho voglia di brindare,
anche se astemia lo voglio fare.
Bevo alla salute degli esseri immondi,
che con il loro fare van sempre avanti,
agli sfortunati, loro son sempre in tanti.
Versami da bere dai!
Brindo agli uomini, a quelli che vogliono solo giocare,
alle donne, che mettono al primo posto sempre l’amore.
Versamene un altro, lo reggo ancora.
Voglio brindare al mondo, a questa splendida aurora.
Alla terra, con i suoi cambiamenti,
le sue diversità, i suoi giusti momenti.
E infine brindo alla vita:
A chi la vive sentita, senza temer dipartita.
A chi la stringe in un pugno e la morde col cuore.
A chi la dona all’amore, con altruismo e vigore.
A chi la vive davvero, senza guardar mai le ore.

Dipinto di Fabian Perez

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Momento

Dolce brezza sulla pelle,
bisbiglii fastidiosi che sciamano
precipitando nella notte.
Corpo adagiato in un tepore,
coronato da fronde d’alloro.
Lacrime che scivolano sul viso,
purificano menzogne e delusioni.
Si sperdono fremiti di vita,
mentre sul viso rinasce un mondo nuovo.
Osannata e consacrata
rimuovi ogni rimpianto.
Cogli l’attimo, lo rendi puro,
e ti sazi di quel vortice,
di quel momento che è tuo.

Risultati immagini per Fernando Toledo

Dipinto di Fernando Toledo

Dietro le nuvole

Domani, forse,
riprenderai tutto quello che hai perduto.
Ora ignori,
neghi il dolore.
Vuoi rincorrere il pensiero,
ti vesti d’altro e…
la vita è felice:
il mondo è solo sciocco.
La confusione brilla al sole,
la notte oltre il cielo è nitida…
l’età è verde
e la lontananza è fra le dita.
Puoi consumare l’odio che t’invidia,
essere nei ricordi dei tuoi cari…
fingere un sorriso nel passato.
Domani,
forse…
dietro le nuvole.

 

 

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Non morire

Ricordo le corse sulla spiaggia,
le risate fresche
in quelle ore senza paura.
Eravamo scie di luce,
ogni segreto era un miracolo…
rendeva il sonno teso,
velato.
Tutto era fuoco, avventura,
il nostro spazio era universo,
dove la follia e la fantasia
lo vestivano con cura.
L’invisibile non ci spaventava,
ai nostri avidi occhi
era solo un abisso da esplorare.
Ora è tutto offuscato,
la tua agonia
non vale il vantaggio che ti ho sempre dato.
Mi spengo con te.

Non te l’ho mai detto.

Dipinto di Joaquín Sorolla

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