Ossessione

Questo Tempo che mi distacca
da tutto,
e ogni giorno, piccoli fuochi
crescono.

“Odo un parlottare, chissà dove,
quando, come”.

La vita avanza,
e col suo colore rosso,
ogni volta fa male.
Guardo questa compagnia,
lontana da me,
che si risponde a tono
con silenzio familiare.

Tante bocche solitarie
in questa me incerta, fuggente,
annebbiata.
I battiti del mio cuore
accelerano;
un ricordo mi guida in quella
che ero… non vedo nessuno.

Entro in un tunnel,
promette l’estate,
consumo le scarpe per arrivare alla fine:
ombre sbiancate si confondono
in una spirale;
mi rivedo bambina
che stringo forte mio padre.

“Odo un parlottare, chissà dove,
quando, come”.

La Morte si prende gioco di me,
mi chiude le palpebre per mostrarmi
cos’è terminato,
ché la perdizione è solo l’opposto
d’un lato contrario,
ché la follia ha l’occhio allungato,
e trasforma le cose nel modo
in cui le vogliamo.

“Odo un parlottare, chissà dove, quando,
come”.
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Dal libro “Senza Tempo”