Mom

Tra braccia arcobaleno
e seno paradiso
dormivo.
Di tenerezza Aprile,
Maggio di canto,
suoni di bimba
e dolcezza mamma.
Ed eri bella
girandola stella,
gonnella di vita
ed ali fantasma.

Langue l’azzurro
vestito di Sole,
creatura rosa
dal volto di pace.

Risultati immagini per pinturas madre e hijo
Dal libro “Ryan

Alla mamma

A te che mi proteggi
dalla vita che m’hai donato,
spalanco le braccia ad ogni
tuo sospiro.
M’hai atteso, partorito…
amato sempre con lo stesso
sorriso.
Per te ho solo parole
sincere, quelle che vengono
dal cuore.
Mamma:
non esiste parola più
bella.
Quando il tempo prenderà
i tuoi anni migliori,
ti resterò accanto,
colorando i ricordi
con il mio immenso
amore.​

Dal libro “La magia dell’infanzia”

 

 

Qualcuno, qualcosa

Ricordo una figura
mancante
che si dissolve alla vista
con un bacio sulla fronte.
A volte resta col suo
nome di figlia,
come un ritratto imperfetto
che mastica ombre.
Non so, la ragione
vacilla.
Quando si ferma,
quella sagoma riscalda
la stanza.
Ha qualcosa di me
perché quando mi osserva
il dolore s’arrende.
Sono stanca di tutto:
di me, dei farmaci,
di queste attese vaganti…
se c’è una vita che per me
è una nuvola, non dirò
niente, e aspetterò la mia
ora tra le braccia del nulla.

Corso mamma-figlia – Farmacia Menconi

(Dedicata a mia madre)

Dal libro “Enigma” di Angela Albano

Fino alla fine

Non cercherò altro calore
se non potrò invadere il tuo.
A un passo da te,
un respiro, ed è già casa.
Il richiamo del sangue
non si è mai spento,
complici dello stesso silenzio,
accarezzo l’essenza, senza toccarla.
E non bastano le lacrime
di ciò che è stato,
il rimpianto è interrotto
dallo stesso dolore.

Vivrai ancora, ed io sarò con te,
fino a nutrirci della stessa morte.

A mia madre

La casa

Cantano i corvi
dinanzi a cuori venduti all’oblio.
Fuggo da una debole razza
abbellita da origini uterine.
Non bastano unioni di sangue
ad allettare ricordi d’infanzia.
Accenti d’avidigia allineano tombe,
ebbre di avi, messaggi incoscienti
su un uscio che un tempo chiamai casa.

La voce del sangue

Ritrovo il mio sangue nelle tue origini,
s’annulla il silenzio ritrovando la voce.
Ti guardo, e mi vedo
in quell’alba
col tramonto di un tempo.
L’eco vibra,
ha di nuovo un richiamo
che ci assomiglia.
I ricordi interrotti riprendono vita.
Nel vento
risuona un’infanzia di orme lasciate,
nel Sole
rifiorisce l’unione…
in due steli, un solo fiore.

Risultati immagini per Dorina Costras

Immagine di Dorina Costras

Seconda pelle

Abbraccio l’estasi, sebbene mi dia il buio.
Non bado al suo deserto, lo attraverso
usurpando la morte: mia testimone visiva
di un cammino incerto.
Estasi di tenebre vaste, m’insegnano
come dimenticare-scoprire altri mondi,
senza inventarli, lasciarli all’assurdo
irrefrenabile dell’illusione.
Restano di me radici in estinzione,
una sfida del tempo che devasta un’infanzia
arrestata, di difficile restaurazione.

 

Il passato nel futuro

Anche nella gioia esiste l’amarezza,
in un sorriso da bambina
v’è tutta la sua grandezza.
E come un fiore
che si regge sul suo stelo,
appassisce nei ricordi…
per rifiorire
nell’immensità del cielo.
Madre della memoria è la poesia,
è una promessa che rivive,
seppur restata in agonia.
Riemersa da uno scrigno
ancora sogna,
rileggerla è il futuro..
in un domani che abbaglia.

 

 

Cicatrice deturpante

Non perdono l’abbandono,
la notte colma di paura,
dove il tormento è terrore.

Non perdono la solitudine,
i giorni vuoti, impiccati,
le scuse per schivare gli errori.

Non perdono l’inverno,
perchè quel  freddo gelido
è parte del tuo cuore.

Non perdono l’attesa,
la fame,
la ferita delle proprie scuse.

Non perdono il nemico,
il suo nome,
il tuo.

La vendetta sanguina,
frena le ferite,
pronuncia debole il tuo nome:

mamma.

 

 

La promessa

Ti curvi al passaggio di ogni giorno,
sorridi, fai finta di niente.

Scavando tra i ricordi del tuo tempo,
rinasci nell’anima, per volare ancora.
Il passato è la gioia del momento,
 i tuoi figli sono il marchio del per sempre.

Il cuore riscaldi di tutto e niente,
e sotto un tiglio tiepido
rigeneri lo spirito,
coltivi rughe
che solo per chi t’ama
sono inesistenti.

Cammini ancora,
sai che son turbati i venti,
non hai più sogni,
eppur giochi con il mare…
il tuo apparire non lasci mai andare.

Fino alla fine ti godi la vita,
una promessa fatta al tuo io,
a chi hai generato.
E’ questa la tua firma…
la memoria di un padre.