Ladri di poesie

Recentemente mi è stata copiata una poesia presente in questo blog (uno spudorato copia-incolla).
È bruttissimo vedere una propria opera con la firma di qualcun altro. La poesia mi è stata rubata da una signora anziana che pubblica in altri siti di poesia. Non faccio nomi, anche perché c’è stata una lotta furibonda che ha portato all’espulsione di questa persona nel sito letterario dove pubblicava le “sue” opere.

Tutte le poesie di questo blog sono incluse nei libri da me pubblicati, tutt’ora in vendita, quindi dotate di protezione copyright indubbia. Inutile dirvi i rischi che correte se vi venisse in mente di imitare l’esempio di questa persona spregevole.

Chi ruba opere altrui, si appropria di sentimenti ed emozioni che non gli appartengono, allo scopo di crearsi la notorietà che non merita.

Ho cercato di immedesimarmi in questo genere di persone, creando una poesia che non oserò pubblicare finché non sarà al sicuro nel mio prossimo libro.

I ladri d’arte sono esseri morti dentro, privi d’anima, infelici del fatto che non riescono a creare nulla con le loro forze. La frustrazione che provano a non poter mettere per iscritto ciò che sentono, li fa agire in questo patetico modo.

Provo pena per questa gente… pena, ma non compassione.

Gentili lettori, dopo questa brutta esperienza, vi consiglio caldamente di tenere d’occhio le date delle vostre opere, e di fare in modo di conservarvi la prova sicura della vostra mano.

Angela Albano (Artemisia)