Sciogliermi in solida
spira,
a chiusa spora
di chiglia a prua.
Esserti altro a fortuna,
in morbida chioma
nuda e cruda.
Soffusa bambagia
che fila giocosa
ai margini d’una musa.
Dal libro “Ryan“
Sciogliermi in solida
spira,
a chiusa spora
di chiglia a prua.
Esserti altro a fortuna,
in morbida chioma
nuda e cruda.
Soffusa bambagia
che fila giocosa
ai margini d’una musa.
Dal libro “Ryan“
Stupita, l’invidia,
che elogia un pensiero
di vetro strappato
all’accidia.
Sola, s’elogia a civetta,
sposando quei versi
svegliati dagli altri,
flagelli di fuga
e false distanze.
Dal libro “Ryan”
Parla, il pensiero del domani;
ascolta e scappa sulle punte
affilate della fuga.
Ed il cuore pulsa ai confini
degli infimi passi,
in attesa d’una notte vigliacca
che non cade nel sonno,
ma s’aggrappa a quell’ombra
che contempla la vita…
e nessuno conosce il suo
nome.
Dal libro “Ryan” di Angela Albano
La via più breve è venirmi incontro, anche se manco.
Non sono d’accordo con il mondo. Possiedo i sensi per pensarlo come niente.
Chiudo gli occhi, e una luce di spine m’inchioda alla croce. Una croce stupida, che mi ha insegnato tante cose.
Rido e piango degli uomini, dei loro sporchi muri bianchi, ché con tante facce divengono sudditi delle loro chiome.
Mescolo e rimescolo questa vita, e solo nel suo intervallo ne contemplo l’ombra, e vedo l’uomo che non accetto, per forma e struttura dei tanti esseri che rigetto.
Meglio uno spettro che ne ricordi l’orma; chi si estingue non sarà mai l’ultimo della sua storia.
Non voglio la vita né la morte. Mi basta una fine che svesta me stesso, e non l’essere umano.
Io sono l’essere creato nell’essenza d’odio e disprezzo, indifferente riguardo all’esistenza della sua stessa razza. Vivo nella vergogna della natura umana: covo d’ipocrisia, fonte d’ispirazione per i canti di negatività. Mi nutro d’occulto, ordendo patti con me stesso, attirando l’atroce fine tanto ambita verso gli esseri senzienti, allo scopo di vivere il sogno di solitudine che invase la mia anima in età infante.
La mia nascita… il torto più grande. Portato alla luce in un mondo malvisto dal primo vagito.
Mi tiene in vita l’orgoglio per il mio essere diverso. Ogni respiro è frutto di malizia verso chi aspira alla mia morte. Ogni notte rimiro il cielo e sorrido, beandomi della dannazione, forgiando infine il mio accordo con la vita.
Dal libro “Enigma”
In un angolo d’acqua
affogo sprazzi di luce
che cullano schiume
tra sassi ed alghe.
Mani salate profanano
porte chiuse a chiave
e succhiano sabbia
passata al setaccio
a pochi passi dal mare.
Poesia tratta dal libro “Ryan”
Fragranza sotto bocca
che lascia la parola
nella gola,
prima che un rivolo
di bava sconfini
nell’essenza all’amarena.
Sfoglia, il sapore;
sulla soglia del palato
t’invita con la lingua
alla sua crema.
E ad occhi chiusi,
attendi quel piacere
che tracima,
fino ad ingoiare un misto
di delizia ed allegria.
Poesia tratta dal libro “Ryan”