Foschia interna

Lascio ciò che sono
all’abbandono.
Mi spoglio degli istinti,
e piango ripiegata con
la testa sulla vita.
È così dolce liberare
l’ignobile;
cessare di vivere
andando avanti in uno
stato di veglia,
senza definire nulla,
in compagnia della
mancanza,
nell’armonia di queste
lacrime che ancora
credono alle sembianze.
Mento, mi sento…
dubito che esisto.
Odio nell’ombra:
un luogo dove la volontà
scava, analizza.
E non v’è differenza
tra realtà e incoscienza.
Grazie al dolore
ho carta bianca…
giustifico così l’amara
assenza.

Dal libro “Tutta la vita”