“Fu il giorno mortale a rendere visibile l’uomo.”
Ecco lo spirito che congiunge
le mani, e con fare ammaliante
elargisce consigli a chi ascolta
senza sentire.
L’inizio, la sfida del cielo:
come apparire nel dolere
di occhi incerti.
L’abuso prodigioso di vivere
in un’eterna marcia funebre.
Non so perché gravano
queste spine.
Non so nulla e conosco tutto.
Anela in me l’aureola
che ammalia.
E non v’è colpa se allargo
braccia di chi contrasta
o m’accarezza.
Tutto il mondo è una piccola
goccia d’acqua nell’infinito,
che disseta l’astuto, e chi
vuole vedere Dio, anche
se cieco.
Lungi da me l’occulto.
Una croce non mostra la
fede. È solo un ricordo
che crede in ciò che conduce,
e il luogo è sempre una terra
irreale.
Dal libro “Enigma” di Angela Albano.
Immagine: Michael Hussar