Ticchettio dal passato

Vaghi ricordi rifioriscono,
visioni che donano estasi e dolore.

Era il tempo dell’ossessione,
un clima tortuoso,
dove l’amore era panico e maledizione.
Orologi stanchi fermavano il tempo,
i giorni erano un flagello,
le notti, congreghe di ombre
che appartenevano al possesso.
Risento quel ticchettio, ogni tanto.
Mi vergogno di quel che ero;
mi soffoca ciò che sono adesso.
Rammento la quiete,
il suo sorriso,
lo sguardo dolce nascosto dall’oblio.
Dove sono? Chi sono?
Sono stanche le palpebre,
questa luce soffusa mostra solo avvoltoi.

Dal libro “Anatomia dell’anima”

Voce di cuore

Un vibrare soave,
s’innalza, poi muore.
Poesia la tua voce,
melodia di note
che canta emozione.

Lacrime mute aleggiano in coro.
(respiro)
Il ritmo contagia il mio cuore.
(passione)

Musica e anima rinnovano l’aria
in toni suadenti, rivoli lenti
(silenzi)
di te.

L’ascolto risuona,
trasporta parole.
Lo spirito giace nel testo
che resta beato
nel tuo mondo lontano.

Dal libro “Anatomia dell’anima”

Miracoli di vergogna

Nascondimi al mondo, Signore,
spezza il ghiaccio che preme sulle mie vene,
e lasciami dormire nella pioggia.

Purifica il cielo prima che lo raggiunga.
La crudeltà è ovunque, la morte la conosci…
per te, ha suonato molte volte le campane.

Non parlare d’amore alla fine dei tempi,
non v’è più cura di niente,
i miracoli siamo noi, che siamo ciechi vedenti.
Tu sei un mago scontato,
i tuoi trucchi riempiono solo l’aria
di una triste vergogna.

Siamo soli, spenti e dimenticati.
Siamo Angeli che non sono mai nati.
Siamo tenebre in spazi vuoti.
Siamo acqua che brucia in un mare di paura.